Molti Comuni stanno lavorando alla Previsione di bilancio cercando di far quadrare le uscite con le entrate, assottigliatesi negli ultimi tempi a causa dei tagli governativi. Alcune Amministrazioni, aggirando la normativa regionale, stanno tentando di rimpinguare le casse del Comune utilizzando, in rialzo, i canoni dovuti dagli agricoltori per gli usi civici su terreni demaniali.
Il Comune di Montemilone è un esempio. La Giunta Comunale, infatti, ha approvato una delibera che, pur facendo riferimento alle Leggi Regionali n. 57del 2000, 25 del 2002 e 15 del 2008, che regolamentano gli usi civici e la loro gestione, nella determina del canone fa riferimento prima ai valori agricoli Medi utilizzati per l’espropriazione dei terreni e poi al reddito domenicale “aggiornato” secondo un calcolo non aderente allo scopo. Così facendo, però, le leggi regionali vengono disconosciute di fatto. Per questo motivo, Coldiretti Basilicata, di fronte a tale provvedimento, ha sollecitato l’amministrazione comunale di Montemilone ad applicare l’articolo 5 della legge Regionale del 2008, che la Federazione lucana ha contribuito a definire con azioni sindacali svolte sul territorio. L’articolo, infatti, ha espressamente chiarito che “Il Comune ne predispone l’affrancazione assumendo direttamente quale canone, il reddito domenicale in vigore riferito alla quantità e classe catastale del terreno al momento in cui risale l’atto di assegnazione o di concessione (quotizzazione, legittimazione, trasformazione in enfiteusi perpetua). Tale reddito domenicale deve essere assunto come misura anche per il canone corrente. I canoni sono ridotti del 50% per gli addetti all’agricoltura a titolo principale”.
“È giusto far notare- ha affermato il Presidente Coldiretti Piergiorgio Quarto- che l’uso civico, è stato fin dal Settecento, lo strumento per assicurare alle popolazioni meno agiate il minimo indispensabile per sopravvivere con il proprio lavoro. Tali demani, oggi, non possono essere considerati alla stregua di “proprietà” su cui immaginare un valore di transazione mercantile né, considerare il canone come se fosse un affitto. Tanto più perché l’uso civico è un bene per la collettività. È dimostrato che la maggior parte degli scempi e dei disastri ambientali sono dovuti all’assenza dell’uomo sul territorio. Se nel tempo i terreni a uso civico sono stati resi coltivabili dal duro lavoro di intere famiglie di agricoltori che hanno potuto sopravvivere, è altrettanto vero che sono stati e continuano ad essere un valido strumento per la tutela ambientale e la salvaguardia del territorio. Visto il periodo di crisi globale, tentare di “vessare”chi con fatica sta presidiando il territorio e tutelando la biodiversità, pur di sistemare i conti comunali, è un doppio sbaglio. Coldiretti Basilicata è decisa a dare battaglia a tutte quelle Amministrazioni Comunali che non adeguandosi agli articoli delle Leggi Regionali, rischiano anche di disattendere i principi di equità nell’imposizione, richiesti dalla Corte dei Conti.”
29 Settembre 2010
I BILANCI COMUNALI NON POSSONO ESSERE RIASSESTATI A SPESE DEGLI AGRICOLTORI