Si è chiusa domenica 13 Novembre, nella città vescovile di Acerenza, la 61esima Giornata del Ringraziamento Nazionale. “Solo con Dio c’è Futuro nelle Nostre Campagne” è stato il tema dell’evento, organizzato dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e l’Arcidiocesi di Acerenza, in collaborazione con Coldiretti, le altre associazioni rurali cattoliche e patrocinata dal Comune di Acerenza e dal Progetto Policoro. Dal 1974, ogni anno, la Chiesa italiana, facendo sua l’iniziativa della Coldiretti, invita la comunità nazionale a ringraziare il Signore per i doni della Terra. Questo anno la Basilicata ha avuto l’onore di ospitare l'importante evento. La due giorni dedicata alla fede e all’agricoltura, è sabato 12 Novembre alle 9:00 presso il villaggio Gala-Tabor di Acerenza con il seminario di studi “Eucarestia, Terra e Vita”. I rappresentanti del mondo cattolico, delle istituzioni e delle organizzazioni agricole si sono fermati a riflettere sul futuro dell'agricoltura, consci che per affrontare le nuove sfide a cui è chiamato il settore primario, bisogna lasciarsi guidare dai valori cristiani che da sempre contraddistinguono il mondo agricolo. Ha aperto i lavori Mons. Giovanni Ricchiuti, Vescovo di Acerenza e Segretario Cei (Conferenza Episcopale Italiania), con un ringraziamento speciale a tutti gli agricoltori che giorno dopo giorno, con passione e duro lavoro, permettono all'umanità di cibarsi dei frutti della terra per cui ringraziamo il Signore. Vito De Filippo, governatore della Regione Basilicata, si è invece soffermato sulla centralità che l'agricoltura ha da sempre in Basilicata e sulle possibilità di sviluppo che il settore primario può offrire al rilancio dell'economia lucana. La nostra Regione, rurale per vocazione, dà speranza e fiducia alle nuove generazioni aprendo, in un momento di forte crisi dei mercati, prospettive e nuovi orizzonti su cui bisogna puntare. Sull'innovativo e importante impulso che le giovani generazioni stanno dando all'agricoltura, si è soffermata l'Assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata Vilma Mazzocco, che ha anche sottolineato come sia delicato il compito di chi, da cattolico, è chiamato ad ascoltare i bisogni e a mettere in atto soluzioni efficaci ai problemi degli imprenditori agricoli, titolari di importanti missioni: produrre cibo e tutelare il territorio. “In Basilicata, ha affermato il presidente del Consiglio Vincenzo Folino- l'agricoltura è anche storia, tradizione e patrimonio di umanità. Nella nostra Regione, dove le caratteristiche oreografiche hanno reso sempre difficile il rapporto uomo-natura-agricoltura, il legame agricoltore-fede è stato e continua ed essere molto forte e saldo, segnando positivamente l'agire e lo stile di vita dei lucani.” Una fotografia attenta e precisa sull'evoluzione del comparto agricolo negli ultimi anni è stata fatta da Prof. Antonio Seccia del Dipartimento Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell'Università degli studi di Bari. Lo studioso, dopo aver evidenziato i rapporti finanza-agricoltura ha anche sottolineato come nel 2010, il comparto agricolo abbia aumentato il numero di occupanti, evidenziando il crescente numero di donne e giovani laureati che si avvicina al mondo agricolo.
“Vorremmo che la terra fosse un banchetto imbandito da Dio per la vita di tutti”, questo l'augurio di Mons. Francesco Busunti, Vicario per la Pastorale della Diocesi di Piacenza-Bobbio che nel suo intervento ha parlato del ruolo dell'uomo sulla terra, spazio vitale in cui l'unamità, sfruttando bene i doni ricevuti da Dio, deve saper porre il giusto limite alla capacità di dominio.
Molti i temi dibattuti nel corso della tavola rotonda a cui hanno partecipato tutti i rappresentanti delle associazioni rurali cattoliche. Si è parlato delle enormi possibilità che il settore agricolo offre allo sviluppo e all'economia, di filiera corta, di salvaguardia dell'ambiente e tutela della biodiversità, di Nuova Pac, multifunzionalità, energie alternative e integrazione. Dai rappresentanti delle associazioni rurali, è venuta fuori la necessità di trovare le strategie atte a far riconoscere il giusto prezzo al lavoro profuso dell'agricoltore. L'agricoltore dev'essere attore principale della filiera agricola e non subire le scelte del mercato. Puntare sull'innovazione, sulla multifunzionalità e trovare una nuova modalità di contratto con la GDO (Grande distribuzione Organizzata), sono le linee da seguire affinchè l'imprenditore agricolo non debba più trovarsi nelle condizioni di coltivare senza neppur poter coprire i costi di produzione. Per il rilancio dell'agricoltura, è necessario puntare sul capitale umano, mantenendo ben equilibrato il rapporto tra forza imprenditoriale e forza umana. Partendo dalla necessità di stabilre una politica energetica chiara ed efficace che nn vada a snaturare l'agricoltura, è emersa la necessità di limitare il continuo diminuire della Sau (superficie agricola utilizzata) a vantaggio dei parchi fotovoltaici: il bene primario per l'umanità resta il cibo. Una Politica Comunitaria che non premi la quantità ma la qualità: questa è la richiesta delle associazioni rurali cattoliche. In un momento delicato in cui si stanno definendo le linee guida della Pac 2014-2020, è necessario che la nuova politica comunitaria non sostenga la proprietà fondiara ma il prodotto. Solo così sarà possibile continuare a tutelare la biodiversità e salvaguardare l'ambiente. Particolare attenzione, è stata data dalla 61esima Giornata Nazionale del Ringraziamento al mondo dei giovani Agricoltori.“In questi anni- ha affermato Vittorio Sangiorgio, delegato Nazionale Giovani Impresa Coldiretti- la nostra associazione ha lavorato tanto per avvicinare i giovani all'agricoltura e rivalutare lo status sociale dell'imprenditore agricolo. L'agricoltore non è produttore di materie prime, ma produttore di cibo, energia e territorio. Multifunzionalità e innovazione sono i punti di forza delle nuove imprese agricole. Con la classe dirigente più giovane, Coldiretti ha dimostrato come l'apporto dei giovani sia necessario a leggere ed interpretare i cambiamenti per essere sempre al passo con i tempi.”
Ha chiuso il dibattito il Mons. Casili ricordando che l'uomo sulla terra si è fatto collaboratore di Dio. L'agricoltore, con il suo impegno costante, ne è testimone.
La giornata del sabato è proseguita con la visita e la liturgia della parola presso il Santuario Santa Maria di Belvedere di Oppido Lucano.
Domenica 13, la Festa Nazionale del Ringraziamento è iniziata alle ore 9:00 con la sfilata dei mazzi agricoli e la presentazione dei frutti della terra. A capo del corteo che ha sfilato ad Acerenza, il Presidente Coldiretti Nazionale Sergio Marini, dirigenti, quadri e soci della federazione lucana. Alla 11:00, è stata celebrata dall’arcivescovo di Acerenza S.E. Mons. Giovanni Ricciuti nella cattedrale del borgo lucano, la santa messa. Dopo la benedizione dei mezzi agricoli sul sagrato della Chiesa, la festa è continuata con la degustazione dei prodotti lucani in Largo Gianturco a cura della Fondazione Campagna Amica.
14 Novembre 2011
61ESIMA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO