Il Governo Nazionale vuole ridurre i costi della spesa sanitaria, le case farmaceutiche non vogliono diminuire i loro guadagni ed i cittadini riprendono a pagare il ticket sui farmaci. Dal 15 aprile scorso, infatti, un provvedimento dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha ribassato i prezzi dei farmaci concedibili dal Servizio Sanitario Nazionale a brevetto scaduto, con il conseguente pagamento di una quota a carico del cittadino. Come si può leggere in tutte le farmacie, “La Quota a carico del cliente in alcuni casi può essere anche di notevole entità. Tale situazione, naturalmente, si verifica qualora l’azienda produttrice decida di non adeguarsi al nuovo prezzo.” Ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno cittadini e pensionati. Infatti, per quanto i disagi a cui il cittadino andrà incontro quando si recherà in farmacia saranno indipendenti dalla volontà del farmacista, non si può certo nascondere che saranno dovuti all’ennesimo tentativo di ripianare il “deficit sanitario” delle Regioni.
“Contrariamente a quanto sostiene il Governo Nazionale- ha dichiarato Leonardo Gorgoglione, Presidente Federpensionati Basilicata- nell’affermare che non saranno toccate le tasche dei cittadini, dobbiamo registrare un ulteriore balzello che dal 15 aprile scorso le persone dovranno sopportare nel campo dell’assistenza sanitaria. Un vero salasso per i pensionati e soprattutto per quelli del lavoro autonomo che, con una pensione minima di 480€, vedono compromesso il Diritto alla Salute.”
30 Aprile 2011
NUOVA TASSA SULLA SALUTE PER CITTADINI E PENSIONATI