27 Febbraio 2012
FEDERPENSIONATI COLDIRETTI: ALLARME POVERTA’ – MAGGIORE ATTENZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI PER ARGINARE QUESTO DILAGANTE E PREOCCUPANTE FENOMENO CHE COLPISCE LA NOSTRA REGIONE

Soffocati da inasprimenti economici nazionali e regionali emanati per  risanare la precaria situazione finanziaria del Governo Nazionale e di quello Regionale – ha detto il Presidente Leonardo Gorgoglione -  le nostre famiglie ed i nostri pensionati sono chiamati ad affrontare sempre più ulteriori sacrifici in campo economico e sanitario e sociale. E’ una regione  la Basilicata – ha affermato Gorgoglione – dove le politiche economiche, sanitarie e sociali passano tutto in secondo piano. Per chi lo avesse dimenticato o gli fosse sfuggito vogliamo solo ricordare che già dal 15 aprile dell’anno scorso  la scure del ticket si è abbattuta sulla farmaceutica facendo pagare ai cittadini una quota dell’importo di determinati medicinali, prelievo questo che successivamente è diventato un  vero salasso economico con il pagamento del ticket sulle visite specialistiche ambulatoriali, sulle prestazioni da “ codice bianco “ al pronto soccorso e sulle ricette contenenti prescrizioni di farmaci. E’ una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insostenibile per la nostra gente e soprattutto per i nostri pensionati che non riescono più a soddisfare le minime e vitali esigenze quotidiane. L’ultima nota dell’Unioncamere  di Basilicata evidenzia come  l’aumento dell’inflazione, l’aumento dei generi di prima necessità ed i tanti rincari, non ultimo il costantemente crescente costo del carburante, stanno mettendo a dura prova la resistenza dei pensionati lucani che sono costretti a fare i conti con la perdita del potere d’acquisto della loro pensione.  Negli ultimi anni il potere d’acquisto delle pensioni è diminuito del 30% ed arrivare oggi alla fine del mese con un importo pensionistico di circa 480 euro  è diventato veramente difficile se non impossibile dovendo far fronte ai continui aumenti del costo della vita che ormai sembra inarrestabile. I poveri in Italia superano ormai i 9 milioni, ci dice l’ISTAT , e  costituiscono oltre il 13,8 % dell’intera popolazione; si tratta di quasi tre milioni di famiglie povere che vivono in serie difficoltà economiche e la maggiore incidenza di queste famiglie povere si registra in tre regioni del Sud: Basilicata, Calabria e Sicilia. Ed  il Rapporto sulla coesione sociale diffuso recentemente da INPS, Istat e Ministero del Lavoro che misura l’indice di povertà rispetto al 2010, conferma che la situazione più critica si registra proprio in Basilicata  dove il 28,3% delle famiglie risulta in una situazione di indigenza a fronte della media nazionale che si aggira sul 10 per cento. E’ allarme povertà ci ricorda anche la Caritas della nostra Regione atteso che  negli ultimi quattro anni le richieste di aiuto economico ai Centri di ascolto in Basilicata si sono moltiplicate e che queste richieste provengono purtroppo da quella fascia di persone che ancora ha la fortuna di vivere stabilmente in una casa e che ha per il momento un regolare lavoro.  E’ un triste primato per la nostra regione che certamente non fa onore , e se a ciò si aggiunge la gravissima piaga della disoccupazione giovanile che attanaglia ormai quasi tutte le famiglie lucane possiamo ben dire che stiamo attraversando uno dei momenti più bui della nostra vita e che sarebbe ora di svegliarsi da quel torpore in cui siamo caduti e riprendere ad operare seriamente per il bene della nostra regione.
Nel corso del dibattito, ha affermato Leonardo Gorgoglione, si è ribadita la necessità che il Governo ponga rimedio, perché non più tollerabile, la diversità di trattamento previdenziale esistente nel mondo dei pensionati così sbilanciato nonostante l’ulteriore aggravio contributivo a carico delle unità attive già dal prossimo anno.
E’ stato altresì manifestato l’unanime l’auspicio che tutte le forze politiche, sociali, ed economiche della Basilicata concertino una programmazione concreta che parte da  una seria politica occupazionale per i giovani, una equa politica sociale che vada incontro a quelle che sono le sacrosante esigenze delle famiglie lucane, una vera riforma del sistema sanitario assicurando una sanità equa e solidale a partire dalle prestazioni sanitarie che necessariamente dovranno essere erogate in tempi ragionevoli e brevi eliminando così i lunghissimi, insopportabili ed insostenibili tempi di attesa.