28 Maggio 2015
AD EXPO INCONTRO NEL PADIGLIONE COLDIRETTI SUL FUTURO DEL LATTE ITALIANO

La Commissione Europea va contro gli interessi del 96,5 per cento dei consumatori italiani che ritiene necessario che l’origine degli alimenti debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta. Questo si può dedurre dai risultati dei rapporti dell’esecutivo Ue secondo cui per talune categorie di prodotti alimentari sarebbe meglio optare per una indicazione volontaria dell’origine, piuttosto che su un obbligo a livello comunitario, anche se resta la possibilità per l'Italia di varare una norme nazionale per garantire trasparenza su tutti i cibi.
Un parere che riguarda latte, prodotti caseari e altri prodotti trasformati, ma anche le carni di coniglio e di cavallo che sono stato peraltro oggetto recentemente di uno scandalo di dimensioni continentali proprio per la mancanza di tracciabilità. La Commissione Europea ancora una volta si schiera a difesa degli interessi delle grandi lobbies industriali con pareri in netta contraddizione con gli interessi dei cittadini europei espressi attraverso Eurobarometro e di quelli italiani che hanno risposto numerosi alla consultazione pubblica on line sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti sul sito del Mipaaf dal novembre 2014 a marzo 2015.
Si tratta di una iniziativa promossa sulla base del regolamento comunitario N.1169 del 2011 entrato in vigore il 13 dicembre del 2014 che consente, come detto, ai singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti qualora i cittadini esprimano in una consultazione parere favorevole in merito alla rilevanza delle dicitura di origine ai fini di una scelta di acquisto informata e consapevole.
Un piccolo passo avanti del cammino iniziato a livello comunitario dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. L’Italia, grazie soprattutto all’impegno della Coldiretti, è all’avanguardia in questo percorso: il 7 giugno 2005 è scattato l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.
“La certezza dell’origine e la provenienza italiana del prodotto alimentare da acquistare sono un valore fondamentale per i nostri consumatori, oggi sensibili ed attenti alla tematica” ha affermato Piergiorgio Quarto, Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata . “In un momento di crisi bisogna puntare anche sulla trasparenza come valore aggiunto, per smascherare i condizionamenti delle lobbies sui pareri della Commissione. Anche l’economia agricola ed agroalimentare lucana non può non giovarsi di acquisti informati e consapevoli e per evitare il furto di identità nelle proprie eccellenze agroalimentari”.
Su questa scia nasce l’incontro che si terrà domani nel Padiglione Coldiretti sul futuro del latte italiano dopo le quote con la prima operazione di finanza agricola realizzata per fermare lo scippo dei marchi Made in Italy. Parteciperanno il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il Presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. Sarà presente anche il Presidente Quarto, membro di Giunta Nazionale della Coldiretti.
Sarà dato il via alla prima sfida tra i grandi formaggi italiani delle diverse regioni come il Grana Padano, l’Asiago, il Provolone e il Pecorino e gli incredibili tarocchi venduti con lo stesso nome in tutto il mondo e smascherati con il contributo dell’Osservatorio Agromafie Si svolgerà l’inedito “cheese test” che avrà qualificati giudici insindacabili, tra gli altri, dallo chef stellato Davide Oldani alle casalinghe di Voghera in rappresentanza di tutte le famiglie italiane.
Verrà diffuso lo studio sui primati del latte e dei formaggi Made in Italy e sulle sfide che devono affrontare in Italia ed all’estero elaborato dalla Coldiretti.
L’intera giornata sarà dedicata dalla Coldiretti al latte italiano e ai grandi formaggi con informazioni, dimostrazioni pratiche, assaggi, prove di abilità, laboratori, fattorie didattiche con la partecipazione di intere scolaresche che potranno incontrare allevatori, casari, nutrizionisti, e rappresentanti delle Istituzioni.