E’ stata presentata dalla Commissione UE la proposta di riforma della legislazione in materia di agricoltura biologica. Essa consta di una proposta di regolamento relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e da un Piano d’azione per il futuro della produzione biologica nell’UE.
Il Presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto così afferma: “Coldiretti esprime un parere positivo sul nuovo impianto normativo proposto, in quanto le principali novità sono costituite dall’obiettivo di semplificazione degli adempimenti amministrativi che gravano sulle imprese biologiche, da una migliore definizione delle regole di produzione e di etichettatura degli alimenti biologici, dall’adozione di misure che rendono più efficiente il sistema di controllo e il regime di importazioni, garantendo un reale rispetto del principio di equivalenza degli alimenti biologici importati con le regole comunitarie, al fine di prevenire le frodi”.
Decisamente apprezzabile è il fatto che la proposta di regolamento riduca il numero di eccezioni e deroghe, visto che il sistema attualmente previsto consente un ampio ricorso a tali strumenti, soprattutto nel settore della zootecnia biologica e per quanto concerne le sementi, ha impedito una crescita degli standard qualitativi della produzione biologica. La Commissione Ue, nella proposta di regolamento, prevede il ricorso alle deroghe solo in caso di circostanze calamitose.
“Del resto” continua Quarto “Coldiretti ha sempre evidenziato che, oggi, a fronte di un innalzamento del livello di sostenibilità dell’agricoltura convenzionale, grazie alla PAC, sempre più tesa a far rispettare vincoli di natura ambientale, il metodo di produzione biologico ha prospettive di sviluppo, se offre ai consumatori alimenti fortemente differenziati con elevati standard di rispetto del benessere animale e materie prime biologiche al 100 per cento”.
Per quanto concerne l’obiettivo di semplificazione degli oneri amministrativi in capo alle imprese biologiche la Commissione rende più chiare le norme relative al campo di applicazione, le regole di produzione, di etichettatura, ad es. l’uso del logo comunitario e i controlli.
“Molto apprezzabile” conclude Quarto “è la norma che disciplina la presenza di prodotti e sostanze non autorizzati in quanto si prevede che, in tali casi, gli alimenti non possono essere certificati come biologici”.
Proprio in Italia, infatti, è stata ammessa con un provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole, una soglia di contaminazione da fitofarmaci sui prodotti biologici, disposizione fortemente voluta dagli organismi di controllo, che Coldiretti non ha mai condiviso. Al fine di compensare il rigore della norma sulle contaminazioni dei prodotti bio, la proposta di regolamento prevede che, previa autorizzazione della Commissione, gli Stati membri possono concedere agli agricoltori pagamenti nazionali per indennizzarli delle perdite subite a causa della contaminazione dei loro prodotti agricoli con prodotti o sostanze non autorizzati che impedisce loro di commercializzare i prodotti come prodotti biologici, a condizione che gli agricoltori abbiano adottato tutte le misure appropriate per prevenire il rischio di tale contaminazione. Gli Stati membri possono, inoltre, ricorrere agli strumenti della PAC per coprire in tutto o in parte tali perdite.
2 Aprile 2014
BENE LA RIFORMA DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA PROPOSTA DALLA UE