19 Luglio 2008
Coldiretti: un progetto per il Paese

«Occorre produrre vicino a dove si consuma. E’ necessario che i paesi vengano messi in condizione di ristrutturare i loro bacini di produzione e che i governi li mettano in grado di far ripartire l’agricoltura ‘vicina’, l’unica in grado di fornire cibo a buon prezzo». E’ quanto ha affermato il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, all’Assemblea Nazionale dell’organizzazione avente come tema “Coldiretti: un progetto per il Paese” svoltasi venerdì all’auditorium del Parco della musica a Roma.
All’assemblea annuale ha partecipato anche una nutrita rappresentanza della Federazione della Basilicata guidata dal direttore Giuseppe Brillante.

Il presidente Marini nella sua relazione ha affrontato i temi caldi dell'economia: i prezzi, le speculazioni, l'emergenza cibo e la difesa del “Made in Italy”. Dalla proposta del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, di far diventare la capitale «un grande laboratorio della filosofia del consumo a Km 0», alle conferme delle agevolazioni fiscali fatte dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla sfida del ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia di riportare l’agricoltura al centro delle politiche nazionali e europee, di promuovere la progettualità delle imprese agricole, di investire su un patto con i consumatori.

«E’ necessario – ha detto Rocco Battaglino, presidente di Coldiretti Basilicata - di puntare anche nella nostra regione sulla competitività delle imprese agricole aumentandone la capacità produttiva che significa abbattimento dei costi, maggiore tutela dell’ambiente e valorizzazione delle tipicità lucane. L’agricoltura – ha continuato – si pone sempre più come opportunità che promuove la crescita economica e come strumento di marketing territoriale veicolando sul mercato europeo le tipicità lucane».

«C’è bisogno – ha continuato Battaglino – come ha detto il Presidente Marini, di puntare su un’agricoltura distintiva, identitaria, sicura, legata ai nostri territori. Qualità e eccellenza sono i due elementi che devono contraddistinguere le nostre produzioni agroalimentari».