Il D.L. 24 giugno 2014 n. 91 ha introdotto, all’art. 256 bis del D.L. 3 aprile 2006 n. 152 il comma 6 bis, che esclude dal campo di applicazione delle sanzioni in materia di gestione e combustione illecita di rifiuti le attività di combustione in loco di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture.
È consentita la combustione in piccoli cumuli ed in quantità giornaliere in aree, periodi ed orari individuati con apposita ordinanza del Sindaco.
Coldiretti Basilicata, nel valutare positivamente tali novità normative, che hanno riguardato l’intero Paese, arrivate dopo la grande sensibilizzazione operata dall’Organizzazione a livello nazionale, per garantire un sistema di gestione delle potature al fine di evitare rischi per l’ambiente e ridurre la propagazione di incendi e anche per favorire la diminuzione dei trattamenti chimici, ha inviato una bozza di ordinanza ai Sindaci di tutti i Comuni lucani.
La lettera con il regolamento, firmata dal Presidente e dal Direttore Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto e Angelo Milo, invita le amministrazioni comunali ad approvare a livello locale le corrette modalità della combustione sul luogo di produzione del materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture.
Quarto sottolinea che “la combustione in loco rappresenta una tradizionale pratica agricola che mineralizza gli elementi contenuti nei residui organici, evita la propagazione delle fitopatie, riducendo o eliminando la necessità di trattamenti chimici. È una pratica agricola millenaria, divenuta penalmente perseguibile erroneamente. Meno male che, grazie alle nostre sollecitazioni, il Governo ha posto rimedio, permettendo, a determinate condizioni, la combustione dei residui vegetali”.
19 Luglio 2014
GESTIONE E COMBUSTIONE RESIDUI VEGETALI