27 Agosto 2013
“GIACIMENTI” ENOGASTRONOMICI LUCANI: ISCRITTO NEL REGISTRO NAZIONALE DELLE VARIETA’ DI VITE IL VITIGNO BIOTIPO GUARNACCINO NERO DI CHIAROMONTE

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 dell’8 agosto 2013 il decreto del 10 luglio del Ministero delle Politiche Agricole sull’iscrizione nel Registro Nazionale delle varietà di vite del vitigno biotipo “Guarnaccino nero” di Chiaromonte”.
L’iniziativa, sostenuta dalla Coldiretti di Potenza, nasce nel 2007 su iniziativa del Comune di Chiaromonte, per espressa volontà del Sindaco Senatore Antonio Vozzi, che ha finanziato una ricerca del C.R.A./Unità di ricerca per la viticoltura di Arezzo nella persona del Dr. Pasquale Cirigliano, che ha portato a termine la caratterizzazione varietale del vitigno Guarnaccino, le indagini biomolecolari, la caratterizzazione delle potenzialità vitienologiche.
Si è trattato del primo passo per la valorizzazione del “vitigno-biotipo Guarnaccino”, uno dei vitigni coltivati fin da epoche remote nel meridione d’Italia, soprattutto tra Calabria e Basilicata, come si desume dallo studio del ricercatore Cirigliano. Le prime notizie dell’esistenza di un biotipo simile risalgono al 1848 a seguito degli studi di A. Semmola, ma non c’è identità genetica tra le “Guarnacce” nere campane e quelle calabresi-lucane, compreso il Guarnaccino di Chiaromonte, che presenta caratteristiche ampelografiche e potenzialità enologiche diverse. Ci troviamo quindi di fronte alla “riscoperta” di una nuova varietà selezionata nel corso dei secoli nel territorio di Chiaromonte, che presenta enormi potenzialità per le sue apprezzabili e valutate qualità enologiche di un prodotto-vino del territorio.
Tutto questo apre nuovi scenari di sviluppo agricolo per un territorio che presenta “giacimenti” enogastronomici importanti e spesso ancora da scoprire.