12 Marzo 2011
GLI INGENTI DANNI DEL MALTEMPO

Si sono riuniti oggi, presso l’hotel Palatinum di Metaponto, centinaia di imprenditori agricoli e i massimi dirigenti di Coldiretti Basilicata e di Coldiretti Taranto per fare un bilancio dei danni, esporre le problematiche e le criticità che stanno attraversando e proporre agli organi governativi le strategie atte a far ripartire il settore primario lucano. Dai sopralluoghi effettuati, questi i primi numeri della catastrofe:
Colture Ortive: le superfici interessate dalle alluvioni sono di circa ha 100.00.00- 150.00.00 circa;
Colture protette (Fragole): superficie colpita compresa tra gli Ha 80.00.00 - 100.00.00 circa. Danneggiato il 50% della produzione. Circa Ha 30.00.00 non più produttivi;
Agrumeti: per una superficie di Ha 110.00.00 circa;
Vigneti: per una superficie di Ha 20.00.00 circa;
Seminativo: per una superficie di Ha 1500.00.00. Le cause sono state: azione di acque e detriti che hanno provocato sul terreno depressioni, canali, erosioni e smottamenti;
Oliveti: per una superficie di Ha 30.00.00 oltre ;
Frutteti: per una superficie investita pari a circa Ha 100.00.00;
Ingenti i danni anche al comparto zootecnico. Gli allevamenti, oltre ad aver riportato danni alle stalle, alle sale mungitura, ai paddok e ai fienili, hanno perso un gran numero di animali annegati e scorte di mangime, fieno e derrate alimentari. A questo primo bilancio, bisogna aggiungere i danni strutturali riportati dalle aziende agricole, quelli riportati dagli impianti aziendali, dalle macchine, dalle attrezzature e la perdita di sementi, teli, concimi e piantine da trapianto.
Questo è solo un primo report. Le perdite causate dalla catastrofe alle aziende agricole sono destinate a crescere. I danni alle colture sono imputabili non solo alle eccezionali piogge ma al permanere delle acque sui terreni interessati dall’alluvione, rimasti sott’acqua per giorni.
Le colture presenti in campo (ortive, cerealicole e foraggere), sottoposte all’azione dei ristagni idrici sicuramente andranno perse. I danni alle colture arboree, si potranno stimare solo con la ripresa vegetativa e la successiva fase di fioritura e allegazione dei frutti. Nell’immediato si sono comunque manifestate diverse sintomatologie da imputare sia all’azione di stagnazione delle acque (asfissia radicale, stress idrico, dilavamento del terreno, apporto di melme), sia a squilibri fisiologici causa di filloptosi fogliare e di conseguenza, florale. L’azione stagnante delle acque, inoltre, impedisce agli operatori di raggiungere fisicamente le aziende per intervenire al fine di evitare l’insorgenza di fitopatie. Le colture ortive prossime alla raccolta (finocchio, cavoli, carciofi, insalate, fragole, fave ecc...) sottoposte all’azione ristagnante delle acque e della melma, sicuramente non saranno commercializzabili. Inoltre, il permanere di questo stato andrà a squilibrare la fisiologia della pianta rendendola più suscettibile all’insorgenze di necrosi e muffe (peronospora ed oidio) elevando lo scarto produttivo. Un vero bollettino di guerra per le aziende agricole.
Sono intervenuti: il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto, il Presidente Coldiretti Potenza Saverio Dalessandro, i Direttori Coldiretti Basilicata e Taranto, Brillante e Carbone, i Senatori Bubbico, Latronico e Chiurazzi, l'On. Viti, i presidenti di sezione Coldiretti delle zone colpite dall'alluvione, Esposito, Abbatepaolo, Taliero e Laguardia e i sindaci di Policoro, Rotondella, Scanzano, Castellaneta, Bernalda e Craco.

Nei mesi e negli anni scorsi- ha affermato il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- abbiamo più volte chiesto agli organismi regionali di prendere repentini provvedimenti per prevenire disastri di questa portata. Manutenzione e rinforzo degli argini, pulizia costante dei letti dei fiumi, dei canali di bonifica e la messa a punto di un efficace Piano regionale di sicurezza idrogeologica, avrebbero potuto contenere il disastro. I danni di quest’inondazione, purtroppo evitabile, sono enormi e destinati ad aumentare nel tempo. Ora bisogna agire perché gli imprenditori agricoli non possono pagare lo scotto di farraginosi meccanismi burocratici. Accogliendo l’invito del Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Folino, Coldiretti Basilicata ha già redatto un documento che verrà sottoposto all’attenzione dei consiglieri regionali Lunedì 14 Marzo nella seduta del Consiglio Regionale.”