La protesta di Coldiretti contro l’“inspiegabile assenza” nel testo della manovra finanziaria di proroghe di capitale importanza per la tenuta del settore agricolo in un periodo di profonda crisi, si sposta al Sud. Dopo le mobilitazioni Coldiretti di Martedì davanti a Montecitorio e di mercoledì a Milano davanti la sede della Regione Lombardia, migliaia di imprenditori agricoli meridionali faranno sentire la loro voce a Bari.
“Un migliaio di associati Coldiretti Basilicata – ha affermato il presidente Coldiretti Piergiorgio Quarto- si uniranno ai colleghi del Sud, venerdì a Bari, per protestare contro l’ingiustificata assenza di provvedimenti nella manovra finanziaria del governo, che rischia di dare il colpo di grazia al settore agricolo già in affanno. La mancata proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese agricole che operano nelle zone svantaggiate e di montagna assumendo manodopera, l’assenza del “bonus gasolio” per l’acquisto agevolato di carburante necessario a riscaldare le serre, la mancata istituzione del fondo per il settore bieticolo-saccarifero e, di contro, la sospensione del pagamento delle multe per le quote latte a vantaggio dei furbi e degli splafonatori, rischiano di non assicurare il futuro alle imprese agricole del Mezzogiorno. Coldiretti Basilicata esprime forte apprezzamento per l’appoggio ricevuto dagli organi amministrativi regionali. A Bari, infatti, si uniranno alle proteste degli imprenditori agricoli anche l’Assessore all’Agricoltura Wilma Mazzocco e numerosi sindaci dei comuni della Basilicata.”
Nel dettaglio, il 31 Luglio 2010, scade la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese agricole che operano nelle zone svantaggiate e di montagna e che assumono manodopera. Dal 2006 fino a 31 Luglio 2010, infatti, le imprese agricole che assumevano manodopera nelle zone di montagna, hanno potuto contare sul pagamento del 75% da parte dello Stato dei contributi che i datori di lavoro agricoli versavano agli operai. Per le zone svantaggiate, la quota fiscalizzata era invece del 68%. Non essendo stata prorogata questa misura, dal 1 Agosto 2010, gli imprenditori agricoli del Mezzogiorno d’Italia, considerato area svantaggiata, saranno costretti a fare i conti con uno sgravio fiscale pari solo al 40%. Ciò significa che i 9 € a giornata, che ogni imprenditore agricolo paga in media oggi onnicomprensivi degli oneri a carico del lavoratore, aumenterà di circa 5 €, per una somma totale pari a 14 €. Un vero salasso per tutti gli imprenditori agricoli che devono far fronte alla competizione dei prodotti extracomunitari con il rischio di aumentare la contraffazione del made in Italy , con l’aumento dell’agropirateria e delle speculazioni finanziare a danno dell’intero settore. Un colpo letale che rischia anche di far crescere il numero dei disoccupati.
Il 21 luglio, invece, è scaduto il “bonus gasolio”, una misura specifica per tutte le imprese agricole italiane alle quali veniva riconosciuta un’accisa pari a zero per l’acquisto di carburante utilizzato nel riscaldamento delle serre. Ora, gli imprenditori potranno contare solo sull’agevolazione generale di cui beneficia il settore agricolo nell’acquisto di carburante.
La richiesta non ascoltata di mantenere il sostegno alla bieticoltura per supportare l’aumento dei costi di gestione seguito alla ristrutturazione imposta della Comunità Europea, rischia di far scomparire interi ettari di terreni coltivati a barbabietole da zucchero.
Infine l’annosa questione delle quote latte, che ormai da vent’anni attanaglia il settore zootecnico, non sembra concludersi. La sospensione delle rate delle multe sulle quote latte, continua ad agevolare i furbi a scapito di tutti quegli allevatori che hanno pagato le multe non dovute e acquistato quote, per stare in regola con la legge ma calcolate su dati che lo stesso Stato oggi, con tanto di emendamento alla Finanziaria, ritiene non ancora certi.
L’appuntamento è quindi per Venerdì 21 Luglio a Bari, per difendere i diritti degli agricoltori onesti e far guardare al futuro le distintività agroalimentari del nostro Mezzogiorno.
21 Luglio 2010
IL SUD PROTESTA CONTRO I “NON CONTENUTI” DELLA MANOVRA DEL GOVERNO