La guerra del latte si estende dalle industrie ai supermercati all’Antitrust, fino ad interessare le piazze italiane dove si sono dati appuntamento gli allevatori della Coldiretti, dopo l’offerta insostenibile di un centesimo da parte degli industriali al tavolo al Ministero delle Politiche Agricole.
Oggi in Basilicata, alle ore 11:00 presso tre luoghi simbolo, gli allevatori hanno effettuato volantinaggio per informare della situazione i cittadini. A Matera presso la Chiesa Maria SS. Annunziata del quartiere Piccianello, a Viggiano presso la Basilica Pontificia e a Genzano di Lucania presso la Chiesa Maria SS. Delle Grazie.
A Matera poi sono stati anche offerti prodotti lattiero caseari dell’Azienda agricola Fratelli Esposito di Metaponto di Bernalda. L’azienda, che ha subito pesanti danni nell’alluvione del 2011, ha voluto così dare testimonianza del coraggio e della tenacia che le nostre realtà produttive dimostrano nel lavoro quotidiano, perseguendo strade alternative ma foriere di risultati, come in questo caso la vendita diretta, nonostante le tante difficoltà esistenti.
“Nel passaggio dalla stalla allo scaffale” ha affermato Saverio Gargano, allevatore di Genzano di Lucania “i prezzi moltiplicano fino a quattro volte per il latte fresco con i centesimi riconosciuti agli allevatori che si trasformano in euro pagati dai consumatori. È questa una situazione che sta diventando insostenibile per molte aziende, che rischiano nel breve periodo di chiudere la propria attività”.
Per Nunzio Dimauro, allevatore di Matera “uno dei problemi più seri è la mancanza dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta e la mancanza di trasparenza sugli ingredienti utilizzati per i prodotti trasformati. Si paga il latte agli allevatori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo. Chiediamo, sostenuti dalla nostra Organizzazione, ai consumatori di sostenerci nella nostra battaglia, e alle multinazionali ed alle aziende di trasformazione, di pagare il giusto prezzo agli allevatori, onde evitare la chiusura di tante aziende zootecniche e di rendere tutte le produzioni standardizzate e di scarsa qualità”.
E Palmino Ferramosca, allevatore di Tramutola e Presidente dell’Associazione Regionale Allevatori rincara: “Siamo di fronte ad una sperequazione, una speculazione di fronte alla quale non possiamo rassegnarci. Abbiamo la responsabilità di salvaguardare il futuro di centinaia di allevamenti che ogni giorno producono latte di qualità per i nostri figli, e per loro aiutano anche a salvaguardare le nostre belle campagne”.
“La mobilitazione continua” ha affermato il presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto “e da oggi si rafforza con l’avvio di una massiccia campagna di divulgazione dell’annoso ed irrisolto problema ai cittadini consumatori. Perché il problema coinvolge tutti, e una mancata o tardiva soluzione allo stesso causerà la chiusura di tante stalle e, di conseguenza, la perdita della ricchezza e della diversità delle nostre produzioni di eccellenza a favore di uno scadimento della qualità e della standardizzazione delle produzioni”.
15 Novembre 2015
LA MOBILITAZIONE SUL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA CONTINUA