14 Marzo 2008
“LA VITICOLTURA LUCANA E LA NUOVA RIFORMA OCM VINO: PROPOSTE IN CAMPO”

Venerdì 14 marzo a partire dalle ore 17.00 la Coldiretti di Potenza organizza il  seminario “La viticoltura lucana e la nuova riforma Ocm vino: proposte in campo”. L’incontro organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio si svolgerà nella sala del Trono del Castello Pirro del Balzo a Venosa.  
Modererà  Roberto De Petro, giornalista della seguitissima rubrica televisiva Agri7 in onda ogni domenica su Telenorba.
Aprirà i lavori il direttore della Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante. Seguiranno gli interventi di Teodoro Palermo, presidente della Cantina di Venosa e Domenico Bosco, responsabile del settore vitivinicolo della Confederazione nazionale Coldiretti. A seguire una tavola rotonda per discutere di proposte in campo con Rocco Battaglino, presidente regionale Coldiretti Basilicata, Gerardo Giuratrabocchetti, titolare dell’azienda Cantine del Notaio e Pasquale Lamorte, Presidente dell’ente camerale di Potenza. A chiudere i lavori l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico.
«Dopo il grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino italiano alla conquista di ripetuti successi - afferma la Coldiretti - occorre insistere sulla strada della trasparenza e sull’origine territoriale senza generare confusione nei consumatori. I testi della nuova OCM (Organizzazione Comune di Mercato) che la Unione Europea sta predisponendo rischiano di vanificare il lavoro svolto anche dai viticoltori lucani. Infatti, la possibilità preannunciata dalla UE di etichettare con vitigno di annata anche i  vini da tavola appare una seria minaccia al percorso di valorizzazione faticosamente intrapreso sulla strada della qualità. La legittimazione di pratiche come lo zuccheraggio voluto dai paesi nord europei, rischia di essere un vero e proprio boomerang per la produzione enologica italiana che riesce ad ottenere in natura soddisfacenti gradi zuccherini senza aggiunta alcuna».
La riforma è stata approvata nella seduta del 19 dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea e sarà effettiva a partire da agosto con l’entrata in vigore del regime di estirpazione, attraverso una serie di misure dirette ad una rapida ristrutturazione del settore che punta alla competitività dei vini europei nel mondo.
«In questi giorni – ricorda la Coldiretti – oltre alla definizione dei nuovi regolamenti Comunitari si sta perfezionando anche il programma nazionale di sostegno con lo scopo di “finanziare misure specifiche di supporto al settore vitivinicolo” a cui dovranno partecipare attivamente tutte le Regioni italiane. Per la Basilicata, detentrice di vitigni di eccellenza riconosciuti sui mercati mondiali, è l’occasione per attivare un forte dibattito con gli imprenditori vitivinicoli  per portare proposte al tavolo nazionale per la ristrutturazione del patrimonio viticolo locale e l’affermazione delle distintività territoriali di qualità detenute».
Nello scenario nazionale, analizzando i dati ICE relativi all’anno 2007, le esportazioni di vino Made in Italy nel mondo hanno fatto segnare un aumento del 12 per cento in valore, nonostante il cambio sfavorevole euro-dollaro registrato.
«La crescita del vino italiano, e di quello lucano,  all'estero riguarda - precisa la Coldiretti - tutti i diversi continenti con incrementi in valore del 6 per cento negli Stati Uniti e del 14 per cento nei paesi comunitari, che storicamente rappresentano i principali nostri clienti. Ad aumentare sono anche le esportazioni sui mercati emergenti con un incremento del 6 per cento in Giappone e del 7 per cento in Cina e del 20 per cento in India dove tuttavia le quantità restano contenute.
I risultati raggiunti dimostrano la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino Made in Italy che ha raggiunto complessivamente un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3,2 dei quali attraverso l'export, con quasi il 60 per cento della produzione destinata ai 469 vini nazionali Doc, Docg e Igt. Un patrimonio di credibilità che - conclude la Coldiretti – va tutelato ed adeguatamente supportato particolarmente nei momenti decisionali di formazione dei piani pluriennali».

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