30 Agosto 2008
“NON SCHERZIAMO COL FUOCO”

Tale slogan potrebbe però anche essere utilizzato a monito per le recenti posizioni sulla eventuale modifica della Legge n. 22 del 21.06.2002.
La complessità della materia e la pluralità delle posizioni sulla regolamentazione della bruciatura dei residui colturali agricoli – afferma il Presidente Regionale di Coldiretti Basilicata Rocco Battaglino - impone la necessità di un dibattito serio ed approfondito.
 
Gli ultimi episodi luttuosi (a Genzano) nulla hanno a che fare né con l’attività agricola né con la bruciatura delle stoppie.
 
Siamo, pertanto, davvero amareggiati che ancora una volta tali fatti siano utilizzati strumentalmente per criminalizzare l’agricoltura – continua Battaglino - ma sicuri che dopo questa serie di interventi, anche giornalistici, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Roberto Falotico si attiverà per avviare un seria concertazione con le Organizzazioni Agricole per definire un serio e meditato adeguamento dell’attuale normativa regionale che possa tenere conto delle esigenze delle attività agrarie e della tutela ambientale.
 
Coldiretti ritiene che i “divieti assoluti”, nel caso specifico, non siano il toccasana per una problematica, quella degli incendi, che necessita di un lavoro molto più articolato in termini di prevenzione, educazione ambientale, gestione delle superfici agricole, ma anche e soprattutto gestione di tante superfici  private e demaniali che versano sempre più nell’abbandono e nel degrado.
 
Auspichiamo che qualsiasi provvedimento di modifica dell’attuale legge vada nella direzione di un  miglioramento, con obiettivi chiari e condivisi, e che soprattutto scaturisca da una riflessione serena, non  condizionata dall’emotività dei recenti episodi drammatici.
La tutela del territorio e la salvaguardia dei boschi dagli incendi è sicuramente l’azione entro cui applicare la multifunzionalità dell’impresa agricola, valorizzando il lavoro del coltivatore come sentinella e manutentore dell’ambiente e degli spazi naturali lucani.