23 Luglio 2010
PIU’ DI UN MIGLIAIO DI IMPRENDITORI AGRICOLI LUCANI ALLA PROTESTA DI BARI

La mobilitazione Coldiretti contro la manovra finanziaria, venerdì 23 Luglio si è spostata al Sud. Oltre 20.000 imprenditori agricoli provenienti da Campania, Molise, Puglia, Calabria e Basilicata, guidati dal Presidente Marini e sostenuti dalle rappresentanze istituzionali che si sono unite al corteo, hanno partecipato alla protesta. Un migliaio i rappresentanti lucani, che con l’assessore regionale all’agricoltura Vilma Mazzocco e una ventina di sindaci  dei paesi della nostra regione in fascia tricolore, hanno fatto sentire la loro voce contro un emendamento che danneggia gravemente il settore primario. Nel testo della manovra finanziaria, infatti, è assente la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali per le aziende agricole che assumono manodopera sia nelle zone di montagna che nelle aree svantaggiate (Tutto il Sud), in scadenza il 31 Luglio.  In sostanza, tutti gli imprenditori agricoli Meridionali che creano occupazione, vedranno aumentare il costo contributivo di una giornata di lavoro, da circa 9 euro a 14 euro in media. In pratica 50.000 posti di lavoro in meno. Un salasso per gli agricoltori che devono già difendersi dall’agropirateria. La contraffazione del Made in Italy rischia così di aumentare in quanto i coltivatori diretti hanno scarso  potere contrattuale nel fissare i prezzi delle materie prime. La manovra non prevede neppure l’azzeramento dell’accisa sul gasolio per uso agricolo destinato alle serre a cui seguirà un aumento esponenziale dei costi di produzione. Non è annoverato neppure alcun finanziamento del fondo Bieticolo-Saccarifero che rischia di far scomparire migliaia di ettari coltivati a barbabietole. L’unico punto della manovra in cui compare la parola agricoltura, si riferisce alla sospensione delle rate delle multe sulle quote latte. Una beffa per tutti gli allevatori onesti che hanno pagato multe non dovute e acquistato quote non necessarie, calcolate su dati che lo stesso stato, dopo vent’anni, ancora non ritiene certi. Un provvedimento che premia i furbi e spinge all’illegalità. Coldiretti non può accettare una manovra finanziaria che non solo ignora il futuro del settore agricolo, ma dà le armi ai contraffattori del Made in Italy. Il furto di valore e d’identità del settore primario, va combattuto, no agevolato.

“L’agricoltura- ha affermato il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- è da sempre il settore di traino dell’economia italiana e regionale e non dev’essere penalizzata. La nutrita rappresentanza lucana alla protesta di Bari dimostra un cambio di mentalità  ed un crescente attivismo sindacale negli imprenditori agricoli della nostra regione, ormai stanchi di vedersi usurpare i frutti del loro lavoro senza essere cautelati dal governo centrale.”
Anche l’assessore all’agricoltura Vilma Mazzocco ha manifestato con i mille lucani a Bari.
“Mi sono unita alla protesta Coldiretti perché l’agricoltura resta il settore di traino dell’economia nazionale e come tale va salvaguardato. Un settore che crea occupazione, sviluppo e paga le tasse.La battaglia di Coldiretti, è sociale, prima che economica e politica, in quanto tutela i diritti di tutti i consumatori. Le associazioni che difenderanno tali ideali troveranno sempre il mio sostegno. Sto lavorando attivamente anche per la promozione e la salvaguardia del Made in Lucania. A settembre il bando per il finanziamento di progetti di microfiliera.”.