20 Novembre 2008
RAPPRESENTARE LA FILIERA

Le regioni del Mezzogiorno a Napoli per costruire la filiera dell’agroalimentare. Cinque le regioni presenti (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Molise) per un obiettivo comune: rappresentare la filiera dal campo alla tavola. Direttori di federazioni, presidenti provinciali e regionali, cooperative, organizzazioni dei produttori (op) e imprenditori agricoli si sono ritrovati nella città partenopea per discutere del progetto che la Coldiretti vuole portare avanti. “Un progetto per il Paese” è lo slogan del 2009. Diversi i rappresentanti della Coldiretti Basilicata che hanno partecipato alla mattinata di lavori alla quale era presente il presidente nazionale, Sergio Marini. Il consiglio nazionale ha presentato alla platea napoletana il documento sulla filiera approvato lo scorso 7 novembre. 
Si è parlato di un disegno realizzabile che porti reddito alle imprese agricole sempre più proiettate in una dimensione multifunzionale.
<Rocco Battaglino, presidente Coldiretti Basilicata -  per ricollocare l’impresa al centro, per tornare ad essere protagonista e aprire una nuova stagione su cui la programmazione regionale deve individuare i sostegni e gli strumenti di accompagnamento>>.
Rappresentare la filiera è una necessità e un dovere: sono questi gli imperativi categorici. Tra le azioni elencate, rispettare il “Patto con il consumatore”, tenendo fede a quell’impegno preso per garantire sicurezza alimentare, qualità, etica produttiva, sostenibilità e giusto prezzo. I prodotti diventano portatori di valori distintivi di un territorio e di chi li produce: è questo il percorso da portare avanti generando una domanda che chiede di ritrovare in ciò che si consuma la propria identità locale. Genuinità, gusto, territorialità e sicurezza sono i veri valori, quelli esclusivi. Diverse le iniziative già realizzate per soddisfare questa domanda: dai mercati di Campagna Amica al Km 0, da Semina Sicura alle vendite dirette. 
Prerogativa è difendere il reddito delle imprese associate in modo da acquisire potere contrattuale lungo la filiera. Per ogni euro spesi dal consumatore solo 17 centesimi vanno all’agricoltore, quindi, l’obiettivo strategico dell’Organizzazione è quello di aumentare il potere contrattuale della parte agricola e il suo peso nella filiera.
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Si tratta di cambiare il paradigma dell’attuale modello di filiera dove è centrale la struttura di commercializzazione o di trasformazione industriale in una filiera dove l’agricoltura e il territorio diviene il momento centrale, definita  “agricoltura centrica. Le altre grandi novità proposte sono: una filiera firmata che garantisce il consumatore, una che conquista ogni mercato e ogni canale distributivo che servirà a riconoscere il prodotto in ogni luogo di consumo e una co-promossa dai consumatori.
E’, infatti,  il consumatore il vero comunicatore dei prodotti acquistati. E’ questa la forza che servirà a lanciare un progetto che coinvolge direttamente insieme ai produttori agricoli tutti i cittadini consumatori.