22 Febbraio 2008
SODDISFAZIONE COLDIRETTI PER RICONOSCIMENTO IGP AL PANE DI MATERA

Esprime soddisfazione la Coldiretti Basilicata per il riconoscimento ufficiale da parte dell’Unione europea al pane di Matera che ha ottenuto il marchio di qualità Igp.  «Un prodotto – ha dichiarato Piergiorgio Quarto, presidente provinciale della Coldiretti di Matera – che è simbolo di un territorio e ne rappresenta una tradizione tramandata da generazioni. Questo riconoscimento rafforza non solo il legame con le produzioni agro-alimentari, ma anche  con la storia, la cultura, le tradizioni di un intera area che si rappresenta sul mercato con i suoi prodotti tipici». Per la produzione del rinomato pane della città dei Sassi si usa grano delle varietà migliori, come Cappelli, Duro lucano, Capeiti e Appulo.
 
Nel sottolineare il lavoro di trasformazione dei panificatori, Quarto ha voluto metter in risalto anche quello degli agricoltori che forniscono la materia prima. Inoltre, gli aumenti di prodotti di prima necessità come pane, pasta, carne e verdura preoccupano l’organizzazione di categoria che ribadisce l’importanza di ridurre la forbice dei prezzi tra produzione e consumo con il superamento delle troppe diseconomie che fanno lievitare i costi di cinque volte e nel, caso di pane,  addirittura di dieci.
«Il riconoscimento del marchio di qualità  - ha continuato Quarto - può essere una risposta oltre che alla qualità,  anche ai consumatori rispetto al contenimento dei prezzi, soprattutto se si evitano una serie di passaggi fatti nel percorso dal grano al pane. L’occasione del marchio comunitario dovrà essere quindi quella di valorizzare le varietà di grano tipiche del nostro territorio promuovendo un incontro dell’intera filiera dagli imprenditori agricoli  ai panettieri».
Il prezzo medio del pane varia sul territorio nazionale da città a città e, secondo i dati dell'Osservatorio prezzi del Governo, questa differenza non dipende dall'andamento del prezzo del grano che è uguale su tutto il territorio perché fissato su valori internazionali ed incide per appena il 10 per cento sul prezzo finale.