8 Ottobre 2010
UN’ETICHETTATURA TRASPARENTE PER L’AGROALIMENTARE MADE IN ITALY.

È stata una settimana decisiva per la lotta al Falso Made in  Italy. Mercoledì 6 ottobre la Camera dei Deputati ha dato l’Ok alle norme che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. Per la prima volta, il DDL prevede anche lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. Un’ulteriore notizia che rende felice Coldiretti, arriva dal commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos. Il prossimo 8 dicembre, verrà proposta al Consiglio dei Ministri dell’UE un nuovo quadro giuridico per introdurre l’origine obbligatoria nell’etichettatura di tutti i prodotti  agricoli. Fino ad ora, infatti, la normativa europea prevedeva l’indicazione in etichetta solo dell’origine dei bovini. Un segnale forte all’agropirateria alimentare a favore della tipcità e della biodiversità anche dei territori lucani.  La battaglia portata avanti da sempre da Coldiretti contro il furto di valore e d’identità a danno del Made in Italy, che ha fatto emergere “disdicevoli” frodi alimentari che danneggiano gli imprenditori agricoli e la salute dei consumatori, sta dando i sui frutti. Le Mozzarelle Blu, il concentrato di pomodoro cinese, i prodotti lattiero caseari dell’azienda rumena Lactitalia, derivati dalla lavorazione di latte rumeno e ungherese e venduti come Made in Italy,  e il grano estero lavorato per la produzione di pasta che arriva sulle tavole dei consumatori come Made in Italy,  sono solo la punta dell’iceberg di un’agropirateria che sta mettendo in ginocchio l’intero settore primario.
“Le azioni messe in campo da Coldiretti – ha affermato il Presidente Coldiretti Basilicata Piergiorgio Quarto- sono la risposta concreta ai reali bisogni della società.  Il 97% dei consumatori considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Gli imprenditori agricoli, costretti a subire i prezzi imposti dall’industria agroalimentare non si vedono riconosciuto il giusto valore al lavoro profuso.  Una legge europea e nazionale che regolamenti l’etichettatura è di vitale importanza per l’agricoltura dei nostri territori sia alla luce del recente accordo che la UE ha raggiunto con il Marocco per la libera commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli sia in preparazione dell’apertura del libero mercato, il prossimo anno, tra i Paesi dell’area del Mediterraneo.  Qualità e peculiarità dei prodotti tipici uniti alla garanzia di sicurezza alimentare del Marchio Made in Italy, sono le armi su cui i produttori lucani possono contare per battere l’agguerrita concorrenza. È quindi necessario accelerare l’iter burocratico per la definitiva approvazione della legge nazionale per estirpare l’agropirateria e dare agli imprenditori agricoli lucani i mezzi per concorrere nel libero mercato.”