1 Agosto 2008
Vescicolare dei suini: dettate le regole per la movimentazione degli animali

La Basilicata è l’unica regione del mezzogiorno d’Italia a detenere l’accreditamento per la Malattia Vescicolare dei Suini che attualmente è stato sospeso dal Ministero della Salute avendo riscontrato la presenza del virus in un allevamento di Picerno.
 
L’accreditamento è una forma di riconoscimento di indennità dalla malattia ad un intero territorio e la sua sospensione è un atto cautelativo che limitando la movimentazione degli animali avvia una serie di procedure restrittive per tutti gli allevamenti della provincia al fine di verificare la eventuale diffusione del virus e quindi porre le condizioni  per il ripristino dell’accreditamento.
E’ quanto sta avvenendo in questi giorni dopo che sono stati abbattuti e distrutti tutti i maiali, presenti nell’allevamento in cui è stato riscontrata la malattia anche se tutti provenienti da altre regioni, per impedire che si propaghi il virus agli altri allevamenti.
L’ufficio veterinario del Dipartimento Salute della Regione Basilicata ha diramato le procedure sanitarie per consentire la movimentazione sul territorio provinciale dei suini che vanno avviati alla macellazione visto che è interdetto il trasporto di animali vivi verso altre province italiane.
Sono state delineate le zone di protezione (nel raggio di tre KM dal focolaio) di sorveglianza (10 Km dal focolaio) e restante territorio provinciale.
Nelle prime due zone il sistema di controllo si realizza mediante due prelievi di campioni ematici secondo modalità e tempi diversi tra le due are, mentre per il restante territorio provinciale, che è l’area più vasta, “nelle more delle operazioni di acquisizione della qualifica di Azienda accreditata per MVS – dice la circolare regionale – è consentita l’uscita dei suini previa visita clinica favorevole da effettuarsi nelle 48 ore precedenti il carico, solo se inviati direttamente al macello in vincolo di destinazione come carico unico”.
“Sono procedure – ha detto Rocco Battaglino presidente regionale Coldiretti Basilicata che ha incontrato i dirigenti dell’ufficio veterinario – sicuramente limitative dell’attività imprenditoriale ma che giudichiamo necessarie per garantire ulteriormente i consumatori della bontà sanitaria dei nostri allevamenti e della sicurezza alimentare dei nostri prodotti ricordando che la vescicolare è una malattia dannosa solo per i suini e non è trasmissibile in nessun modo agli uomini”.
“Vogliamo recuperare velocemente – ha continuato Battaglino – insieme alla fiducia dei consumatori anche l’accreditamento sanitario  per l’intero territorio regionale e quindi siamo disponibili a perseguire, in stretta sintonia tra sistema sanitario della Regione Basilicata ed allevatori, percorsi di maggiori controlli a garanzia sia del sistema produttivo che della salute pubblica”.
Il problema più grave, oltre all’impresa dove è stato riscontrato il virus e quindi obbligata all’abbattimento totale dei capi, è vissuto dalle aziende che si trovano in zona di protezione o di sorveglianza soggette a tempi troppo lunghi prima di poter avviare gli animali alla macellazione e questo comporta un danno economico sicuramente rilevante per le imprese suinicole che già oggi devono fare i conti con un mercato che non remunera neanche le spese di mantenimento in stalla dei maiali.
 
La Coldiretti Basilicata ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura, Roberto Falotico, di intervenire per far ripartire l’attività allevatoriale e per sostenere il mancato reddito delle imprese zootecniche ma anche un forte progetto che faccia recuperare valore e azione imprenditoriale alla linea naturale ed autoctona scrofa-suino che evidenziando il forte legame con il territorio lucano e con la tradizionalità del sistema imprenditoriale rappresenti la condizione indispensabile per l’apprezzamento sui mercati dei salumi tipici di Basilicata  e per continuare ad offrire ai consumatori qualità e sicurezza alimentare.
 
 
 
CHE COSA E’ LA MALATTIA VESCICOLARE DEI SUINI
 
La Malattia Vescicolare del suino è una malattia infettiva e contagiosa ad eziologia virale. Inclusa nella Lista dell’OIE. L’uomo ne è immune e il suino è l’unico animale che in natura manifesta sintomatologia clinica. E’ una patologia caratterizzata da alta morbilità e bassa mortalità ma causa ingenti danni economici una volta entrata in allevamento. Diffonde sia per contatto diretto che indiretto. La modalità principale di trasmissione è quella orale o attraverso lesioni cutanee. Non è clinicamente differenziabile dall’afta epizootica essendo anch’essa caratterizzata dalla comparsa di lesioni vescicolari, soprattutto agli arti, a causa delle quali l' animale presenta zoppia per l'intensa dolorabilità. E' possibile anche la localizzazione di vescicole sul grugno, labbra e lingua, in conseguenza delle quali l’animale presenta anoressia e deperimento.
 

 
 
I NUMERI DELLA SUINICOLTURA IN BASILICATA
Estratto dal PSR Basilicata 2007-2013
 
Il settore suinicolo riveste un’importanza considerevole nell’ambito della produzione della carne e, nel 2005 ha registrato una PLV di circa 37 Meuro
In Basilicata sono allevati 62.608 capi, distribuiti in 5.173 aziende (dati ISTAT 2005), con una media di 12,1 capi ad azienda, con un incremento della dotazione media aziendale (7 capi/azienda nel 2000).
Le piccole e medie aziende allevano poli-ibridi commerciali dotati di maggiore prolificità, di capacità materna e maggior vigore della prole. Al contrario, le aziende di maggiori dimensioni allevano soggetti di razza pura in una percentuale variabile dal 30 al 35% dell’allevamento: le razze pure più diffuse sono la Large White, la Landrace e la Duroc.   (………)
La suinicultura è particolarmente rilevante nei comuni di Bella, Baragiano, Picerno e Potenza (AreaD1), dove operano anche diversi salumifici. Un importante centro di trasformazione della carne è situato nel comune di Latronico (……..).